Daniele Tamagni a Palazzo Morando
Chi: Daniele Tamagni
Dove: Palazzo Morando Via Sant'Andrea, 6, 20121 Milano MI
Quando: dall’ 8 Febbraio al 1 Aprile 2024
Sarebbe stato felice di vedere questa grande retrospettiva, con le sue foto ben stampate con i progetti organizzati e ben curati.
Ci siamo conosciuti qualche mese prima che partisse per Bacongo, ci eravamo a lungo confrontati su cosa avrebbe dovuto aspettarsi e sul tipo di foto che voleva fare.
Lo misi in guardia su alcuni degli sbagli più comuni che possa fare un bianco quando si avvicina all’Africa, come al solito non mi ascoltò ma il suo rapporto con la Grande Madre divenne profondo e intenso anche se difficile: d’amore e d’odio.
Se si è fotografi italiani e si è vinto un World Press Photo si solidarizza più facilmente.
Ho condiviso le sue delusioni le sue rabbie le sue paure, gli amori, le confidenze e lo sconforto per il lavoro, la vita e la salute per fortuna anche le gioie: i premi importanti e i sogni, semplici e dolci che lo animavano.
Daniele era buono al limite dell’ingenuità e non si poteva dare pace per il fatto che le storie che cercava con intelligenza e perseveranza in tutto il mondo non venissero pagate il giusto, che non si trovassero editori, giornalisti e magazine che volessero pubblicarlo. Il suo carattere non era facile, nel nostro rapporto ci sono stati momenti difficili, ma anche risate e la speranza mai concretizzata di fare un viaggio assieme. Il lavoro ci portava sempre distanti, poi ci fu la malattia che gli ha tolto tanto, il sorriso e l’energia di promuovere i suoi progetti quelli scattati e quelli che voleva realizzare.
Ricordo le discussioni infinite su come riuscire ad illuminare le band metallare del Botswana o le interminabili sessioni per riordinare il suo archivio. Una volta, sembrava che la malattia avesse preso il sopravvento, ci siamo abbracciati in ospedale attraverso una tuta in plastica… poi per un attimo tutto è sembrato andare e l’energia delle sue immagini ha fluito di nuovo anche in lui. L’allegria disperata della SAPE, la forza della moda e del Rock e lo spirito indomito delle sue Cholitas il suo sguardo elegante, mai banale pronto a cogliere al volo o a costruire, influenzato dalla pittura e dalla storia dell’arte, la sua ricerca incessante per un’Africa viva, pulsante portatrice di nuove influenze e pronta a prendersi la scena mondiale… Il suo sguardo mai post-colonialista o pietista per un mondo che sentiva così vicino a se.
Seduto davanti al computer sfoglio con commozione il suo Gentlemen of Bacongo che mi aveva regalato, lo vedo passare affannato da casa mia per consegnarmi delle stampe che a Parigi gli aveva dato per me Malik Sidibé o scrivere sotto la polaroid che gli avevo appena scattato. Ricordo infine l’ultima telefonata, la rabbia con cui mi disse senza giri di parole: “Entro in ospedale, vado a morire non ce la faccio più…”
Per celebrarlo e per conoscerlo la mostra a Palazzo Morando è l’occasione per farlo nella maniera più bella attraverso le sue fotografie piene ancora di tutto quello stupore e di quell’attenzione per l’altro da se.
La mostra è accompagnata anche dalla bella monografia Daniele Tamagni: Style Is Life che ripercorre la carriera di Daniele.
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