Vittore Buzzi

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Un fotografo in vacanza

Caldo

che scioglie il tempo... Sicilia torrida e bellissima...

Il west americano sembra qui...

Wim Wenders

e

Stephen Shore

sono in agguato alle mie spalle...

William Eggleston

mi aspetta al Bar...

Lui si che ha capito tutto...

Mi chiedo cosa rimarrà di noi...

Piano il sole attutisce i rumori, si suda non appena ci si muove...

La macchina là nello spiazzo con i suoi sedili neri sorride maligna..

Trapani pigra e il suo lungomare mi ignorano ancora un po'...

Profumo di cibo e creme solari...

Il mare è lì dietro... Solitario e serio... Come solo i vecchi signori sanno essere...

Composto e paziente... Fino a quando non s'arrabbia...

Il centro commerciale, abbandonato, sogna ancora di antichi fasti perduti.Salsedine, impietosa, sbreccia i muri e mangia gli infissi.Questa caducità, questo

memento mori

che è la peculiarità stessa della fotografia affascina in una sorta di malinconia piccolo borghese che è l'anima, la spina dorsale della mia generazione schiacciata fra l'uguaglianza e il denaro...In un mondo oggi più sottilmente ingiusto, grato e allo stesso tempo vittima del progresso tutto si dimentica nell'estate al mare...