La scelta giornalistica: lettura portfolio 01
Raccontare… Si fa presto a dire reportage…
Ho notato ultimamente una tendenza ad avere qualche difficoltà nel trovare storie interessanti o tagli giornalistici decisi nelle persone che affacciandosi alla professione di fotoreporter mi portano dei progetti durante le letture portfolio che tengo personalmente, durante i corsi o nelle varie manifestazioni a cui sono invitato…
Sfortunatamente penso di avere visto più foto di “migranti” o di “feste religiose” nell’ultimo anno che in tutta la mia vita.
Si è vero in molti possono obiettare il fatto che io faccio viaggi a Holi o al Kumbh mela o al Timket…
Però non è solo l’idea che è debolina è che spesso vedo foto “pittoresche”, “esotiche” ma con poco, molto poco da dire…
Si inizia a raccontare quando si ha una storia, una storia a cui si tiene o per rimandare ad altri una visione del mondo…
Se si ha qualcosa di importante da comunicare, e si sceglie un linguaggio…
Allora anche Istanbul, vista e stravista potrà diventare interessante…
Quindi do un consiglio a chi prepara un portfolio, non portate foto “belle” portate foto “buone”, foto che facciano immaginare che non spieghino tutto e che possano diventare metafore di messaggi che abbiano una valenza che va oltre la storia raccontata e la fa diventare universali…
State attenti anche a trovare una vostra voce… Scimmiottare altri è pericoloso…
Fare foto mosse non farà di voi Michael Ackerman, fare foto dietro un vetro con delle goccioline non vi renderà Saul Leiter, André Kertész o Josef Sudek… Andare in Palestina non farà di voi Larry Towell o Francesco Cito… Correre per due giorni a fotografare i migranti non vi farà diventare Fabio Bucciarelli…
I progetti le idee hanno bisogno di tempo di forza…
Pensate bene sul perché preparate un portfolio o una storia… Se lo fate solo per sentirvi dire che siete bravi o per vincere un premio o per dei like su Facebook beh non è abbastanza…
Dovete portare qualcosa che sia importante…
Lo so i social media hanno creato il mito del tutto subito…
Cosa volete aver capito di un paese dopo un viaggio di 15 giorni?
Mi farete solo sorridere…
Le idee giornalistiche si sviluppano negli anni, le griglie per sondare una città, le interviste i contatti…
La fiducia delle persone…
Trovate qualcosa di più profondo che le foto fatte durante una festa e via…
Se c’è qualcosa che ci possono insegnare gli editori italiani è proprio questa: la mancanza di idee personali ha fatto si che il pubblico si disinnamorasse dei magazine…
Percorrere la stessa strada non vi farà bene…
Quindi la prima domanda a cui dovete rispondervi quando preparate il vostro portfolio di fotografia di Reportage è: “Ha senso la scelta giornalistica che ho fatto?”.